Sognando


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Busti in terracotta e pietra raffiguranti volti di ragazza con le chiome trasformate dai rispettivi sogni.

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Il primo incontro è stato una colomba. Era accovacciata tra i capelli di una ragazzina che aveva gli occhi chiusi, dormiva. La colomba, rispettosa, si era adeguata rilassandosi così tanto da sciogliersi occupando tutto lo spazio disponibile sulla testa. Ma, prima di abbandonarsi al riposo, aveva raccolto in sé tutta la chioma della ragazza, forse per impedire che sugli occhi calasse qualche ciocca di capelli disturbando il sonno profondo della sua gentile ospite. Forse, chissà.

Il secondo incontro è stato con l'orso sopito, non l'ho visto subito, prima ho guardato il volto della ragazza serrato nel sonno celato sotto le palpebre. Poi l'ho visto. Anche lui sprofondato nel sonno... morbido, si era disteso, quasi spalmato, sulla testa sostituendosi alla chioma e abbandonandosi completamente ai suoi sogni.

Ma un orso cosa sogna?

E lei? Catturata dal mondo visibile solo sotto le palpebre, era tutta intenta a seguire quelle immagini private e a noi private.

Cieca o dalla vista lunga? E l'orso? Chi era quell'orso?

Mentre guardavo cercavo di capire se il soggetto fosse l'animale o la ragazza sognante... Ma è difficile stabilire il limite che divide il sogno da chi sogna, la possibilità di vedere ribaltati i ruoli era ed è molto alta. Chi sogna può essere in realtà il sogno, un sogno che prende forma e prende lo spazio del sé e viceversa.

La mano che modella il sogno deve sapersi fermare nel momento più fragile e delicato, quando travalicare significa entrare nel sogno oppure restare escluso.

Noi siano fatti della stessa sostanza dei sogni... dice Prospero*, una frase che ci apre, disponendoci al meglio, ci permette di distendere il passato verso le nostre proiezioni, le volontà, i desideri, verso quella parte che è impalpabile. Quella parte leggera che dipende solo da noi e di noi si nutre, che a volte cammina davanti, a volte a fianco, che diventa triste quando cammina dietro di noi.

Sogni che scandiscono il passo, un tempo, il nostro tempo e che per gioco diventano mesi da raccontare, come storie in cui i protagonisti aspettano di incontrare i protagonisti di altri sogni e via via altre storie.

Hanako Kumazawa ha esposto per la prima volta al Museo d'arte per bambini nel 2009, in occasione della mostra 'Le Immagini della Fantasia'. Sono state presentate due sculture, una in terracotta - la testa di ragazzina con colomba - e una in gesso - la testa di ragazza con orso. Oltre ai due piccoli busti, è stato esposto un scorcio di vita dell'universo polare: mamma orsa con i suoi piccoli, realizzati in gesso e su specifica richiesta. Da lì è partito tutto. Il via alla mostra attuale, con l'orso che cambiava pelle, lasciando il gesso per infondersi nel marmo. Sono passati dei mesi per averlo qui al museo. Del resto la mano sensibile doveva trovare nella materia la morbidezza del cuscino di piume. Non è semplice. Ci vuole padronanza tecnica e visione, bisogna sapere cosa si vuol ottenere, bisogna che il limite tra la dimensione dell'impalpabile e la dimensione della materia s'incontrano. Il questo limite stanza l'artista, un limite che può diventare lama di rasoio perchè filo sottile che determina il verso, verso l'arte o verso l'aneddoto personale.

Finalmente l'orso arrivò in San Leopoldo. Ma come in un gioco di rincorsa, le opere [at]tirano altre opere... e così il progetto delle teste dai tanti sogni... per chiamare altri sogni.

I have a dream... Martin Luther King

 

Michela Eremita
Direttore Museo d'arte per bambini Santa Maria della Scala

* William Shakespeare, La tempesta atto I

Il Progetto si รจ manifestato nella mostra: La forma dei sogni
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Il Museo d'arte per bambini è lieto di ospitare dall'8 ottobre 2011 fino al 4 marzo 2012 la mostra La forma dei sogni di Hanako Kumazawa. L'esposizione, curata da Michela Eremita, raccoglie dodici busti in terracotta e pietra che raffigurano volti di ragazza con chiome trasformate dai rispettivi sogni. Oltre alle teste, che evocano i dodici mesi dell'anno, saranno esposte altre opere che si inseriscono nel progetto dell'artista, progetto che nasce nel 2009 in occasione dell'esposizione Le Immagini della fantasia, quando Hanako Kumazawa ha presentato due opere. Da lì è partito il via alla mostra attuale, la cui prima tappa è stata la realizzazione della scultura Sognando..Febbraio, che è entrata a far parte della collezione permanente del museo e ha dato lo stimolo per la creazione delle altre. Ogni opera descrive un sogno che muta il suo aspetto di mese in mese, fino quasi a diventare una favola raccontata a cui la terracotta e la pietra danno forma.

L'inaugurazione si terrà sabato 8 ottobre alle 16.00 presso la Sala San Leopoldo del Santa Maria della Scala, in occasione della settima edizione della “Giornata del Contemporaneo”, l’evento dedicato all’arte contemporanea e promosso da AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani).

Gli operatori dei Servizi educativi, inoltre, seguiranno le tracce dei sogni raccontate dai bambini e li aiuteranno a dare loro forma.